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HOME è l’acronimo del progetto di ricerca "Human Observation Meta Environment", nato dalla collaborazione fra il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST), del PoliTo Green Team e di UniTo Green Office e HER - Human Ecosystems Relazioni, Finanziato grazie ai fondi del progetto URBE - Understanding the Relationship Between Urban Form and Energy Consumption Through Behavioural Patterns (responsabile scientifico: Patrizia Lombardi), vincitore del Siebel Energy Grant.
Finanziato grazie ai fondi del progetto “Urbe”, vincitore del Siebel Energy Grant, il progetto ha l’obiettivo di realizzare all’interno del Campus Luigi Einaudi e del Castello del Valentino un pilota per esplorare la relazione fra architettura, tecnologia, dati e consumo energetico introducendo la presenza di uno Smart Agent (SA).
Attraverso delle reti di sensori, lo Smart Agent monitora lo spazio e i comportamenti dei suoi abitanti all’interno di esso, con particolare riferimento al consumo energetico, relazionandosi con loro attraverso interfacce ad interazione naturale che permettono di interagire con l’edificio grazie alla voce, ai gesti e al movimento del corpo.
Il progetto si compone di:
Come è possibile creare dinamiche relazionali tra persone ed ambienti per migliorare i comportamenti energetici?
Come muta la relazione degli abitanti con il proprio edificio, quando l'edificio è in grado di relazionarsi con loro usando interazioni “naturali”?
Quali tipi di tecnologie è possibile utilizzare per questi scopi, incluse le intelligenze artificiali, i sistemi di analisi di linguaggio naturale, i sistemi di interazione corporea e gestuale e, in generale, i sistemi di interazione naturale?
È possibile immaginare interventi artistici, o utilizzare la valenza artistica dei luoghi per influire sui comportamenti energetici?
Quali le implicazioni (sociali, antropologiche, psicologiche, etiche) di questa inedita relazione?
Il progetto installativo “HOME - Sul Caldo e sul Freddo. Un poema generativo per la smart home” indaga questi scenari trasformando le tecnologie sviluppate per il pilota in un’opera d’arte interattiva.
Il Castello del Valentino, reso sensibile ai passaggi, agli attraversamenti e alle storie delle persone grazie alle tecnologie, ne canta le vicende, a partire dalle basi: il caldo e il freddo. Ne nasce un poema algoritmico generato in tempo reale da sensori digitali e corpi, per offrire un’esperienza immersiva, fra testi e soundscape generativi che mutano al variare della temperatura.
I dati, prodotti raccogliendo le grandezze ambientali (quali temperatura e umidità, attivazione degli impianti di climatizzazione, consumo energetico) dall’ambiente tramite sensori digitali, osservando e acquisendo i movimenti delle persone nella stanza attraverso telecamere, rendono possibile la verifica di correlazioni fra la performance artistica, la temperature e il consumo energetico, il permanere o uscire dalla stanza da parte delle persone.
In questo modo l’installazione si configura come un esperimento scientifico, che prevede fasi di controllo in grado di generare dati osservabili in una cornice costruttivista, in cui arte, ricerca e design si combinano in modi nuovi, accessibili, comunicabili e appropriabili dalle persone. Il laboratorio esce dal suo isolamento e incontra la città.
L’installazione è inserita all’interno del Festival Nesxt, spazio di ricerca e sperimentazione della settimana ContemporaryART Torino Piemonte diretto dal critico d’arte Olga Gambari.
Le tecnologie “smart” cambiano il modo in cui ci relazioniamo con gli spazi, gli oggetti e gli ambienti della nostra vita quotidiana, con implicazioni che riguardano non solo le tecnologie e l’efficienza dei servizi, ma le leggi, i diritti, gli immaginari e la stessa ontologia del mondo.
Per questo motivo, occorre che diverse discipline si parlino e si interessino, insieme, del tema per affrontarlo da molteplici punti di vista: da quelli tecnologici a quelli umanistici.
Rivolto agli studenti dei corsi magistrali, a tesisti, dottorandi, ricercatori e docenti di entrambi gli atenei e di ogni dipartimento, HOME Seminar vuole coinvolgere gli abitanti del Campus nella discussione del progetto e delle sue implicazioni, creando uno spazio di espressione, riflessione e co-progettazione, nel confronto fra discipline differenti
Gli edifici che abitiamo si dotano progressivamente di tecnologie "smart": sistemi per catturare e monitorare i dati sulla presenza umana, le condizioni ambientali, l'utilizzo e l'efficienza energetica, i livelli di qualità del servizio, e molto ancora. Siamo però lontani dall’integrare queste tecnologie nella progettazione degli edifici e nella vita quotidiana delle persone in modi critici, armonici e capaci di esplorarne il potenziale, i limiti o le implicazioni.
Il progetto HOME si domanda come sia possibile utilizzare tecnologie per l'interazione naturale per creare dinamiche relazionali tra le persone e gli ambienti migliorando i comportamenti energetici. Due elementi caratterizzanti rendono questa sfida più interessante e significativa, diventando il timone del progetto pilota.
Il primo riguarda l'uso di tecnologie intelligenti: machine e deep learning, analisi di linguaggio naturale, Intelligenza Artificiale.
Come possono queste tecnologie essere utilizzate per realizzare degli "Smart Agent", delle entità relazionali intelligenti, capaci di apprendere dalla storia di interazioni con le persone per adattare la gestione energetica al benessere e, al contempo, migliorare il profilo dei consumi?
Come può, in questo senso, l'arte diventare strumento per influire positivamente sul consumo energetico?
UniToGO è un processo ed una rete dell’Università di Torino per promuovere la sostenibilità ambientale su 5 aree: cibo, energia, mobilità, acquisti ecologici e rifiuti.
Il DIST, Dipartimento del Politecnico e dell’Università di Torino, studia i processi di trasformazione del territorio verso la sostenibilità, nei suoi aspetti fisici, economici, sociali, politici e culturali.
Il Green Team , un team dedicato, un gruppo interno di professori, studenti, personale amministrativo e ricercatori che incoraggia il PoliTO ad affrontare sfide ambientali e sociali, è stato istituito nel 2015.
HER - Human Ecosystems Relazioni è un istituto di ricerca che trasforma edifici, città e territori in generatori di dati, creando processi di innovazione sociale attraverso l’arte e il design
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