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Autore: Marco Bergamin

Relatore: Prof. Marco Maria Bagliani

Correlatore: Prof. Egidio Dansero

Anno accademico: 2015/2016

Corso di Laurea: Magistrale in Sviluppo, Ambiente e Cooperazione


LEGGI LA TESI


Introduzione: 

(Italian) 

Di fronte alle sempre più incalzanti sfide ambientali, sociali, economiche ed istituzionali che si pongono davanti all’umanità, il dibattito sulla sostenibilità è più che mai attuale, necessario, e fa riferimento ad ogni aspetto della nostra vita. La presente tesi approfondisce il tema della sostenibilità ambientale in ambito universitario, cercando di delineare quale contributo l’Università, intesa sia come organizzazione istituzionale sia come comunità di persone, può dare per il raggiungimento di questo obiettivo, e quale ruolo essa possa assumere nel processo di transizione verso una società più sostenibile. In particolare, questo lavoro indaga su come un’università possa intervenire su se stessa, e cioè sulle proprie strutture fisiche, le proprie attività accademiche e sui
comportamenti individuali e collettivi della comunità che quotidianamente la frequenta, per migliorare le proprie performance ambientali e per stimolare in modo virtuoso il contesto locale di riferimento in cui si inserisce. Grazie all’interesse sorto anche in Italia, come dimostra la recente creazione della “Rete delle Università per la Sostenibilità”, e alla determinazione di alcuni docenti e studenti, anche l’Università degli Studi di Torino ha intrapreso un progetto istituzionale per promuovere politiche ambientali sostenibili al proprio interno e per approfondire la ricerca accademica su questo argomento. Unito Green Office è la nuova struttura, formata da docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti, avviata nel maggio scorso, per indirizzare e guidare le scelte dell’Ateneo in settori chiave come quelli dell’efficientamento energetico, della gestione dei rifiuti, della mobilità sostenibile, degli acquisti pubblici ecologici e dell’alimentazione, per ognuno dei quali è stato creato un gruppo di lavoro dedicato. Proprio all’interno di questo contesto si inserisce la presente tesi, che nasce dalla volontà di proporre un contribuito al progetto avviato dall’Ateneo, e si pone l’obiettivo di declinare la domanda di ricerca iniziale in un ambito più specifico e delimitato, in modo tale da poter, più facilmente e con maggiore concretezza, provare a capire come rendere più sostenibile dal punto di vista ambientale una struttura universitaria.

Ho scelto in particolare di affrontare il delicato tema della gestione dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili, un ambito significativo per i volumi che l’insieme delle attività universitarie produce quotidianamente, per il necessario coinvolgimento di numerosi attori, con ruoli differenti, che la progettazione di una politica integrata per questo settore presuppone, e per le sinergie e partnership che è possibile attivare con istituzioni locali, public utilities, enti di ricerca, aziende ed associazioni che lavorano su questo tema.
Riducendo la scala d’indagine, dunque, e a partire dalla ricognizione di buone pratiche ed esperienze di campus sostenibili italiani ed internazionali, attraverso la ricostruzione delle attuali modalità di raccolta e smaltimento, e una stima delle quantità dei rifiuti prodotti, questa tesi ha l’obiettivo di proporre una sperimentazione pilota per migliorare la gestione dei rifiuti all’interno del Campus Luigi Einaudi di Torino, che verrà preso come caso studio. Questo lavoro è stato sviluppato in costante collaborazione con il Working Group Waste di Unito Green Office, che ha l’obiettivo specifico di proporre e definire strategie ed azioni volte a prevenire la produzione di rifiuti, ad incrementare la raccolta differenziata, a gestire, nel modo più sostenibile possibile, il ciclo dei
rifiuti all’interno delle strutture e degli edifici dell’Università di Torino, e ad avviare ricerche ed attività di censimento e rilevazione dei flussi di energia e materia connessi al “metabolismo” dell’Ateneo. Passando ad una descrizione più dettagliata degli argomenti trattati in questa tesi, nel primo capitolo viene ricostruita l’evoluzione storica del concetto di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di giungere ad una definizione di sostenibilità che, partendo dai contributi provenienti da diverse discipline, ne sottolinei
l’interconnessione tra la componente economica, ambientale e sociale, le diverse accezioni che la contraddistinguono, e la sua essenza di concetto astratto, in continua evoluzione, che fa sì che il dibattito per chiarirlo diventi allo stesso tempo una modalità per raggiungerla. Fra le principali dimensioni della sostenibilità, viene approfondita la componente ambientale ed ecologica, e vengono descritti i principali ambiti d’intervento sui quali gli atenei possono intervenire per diventare più sostenibili sotto questo
aspetto. Le università, infatti, sono importanti agenti di sviluppo, grazie alla capacità di influenza sui territori che hanno attraverso la scelta dei propri obiettivi strategici nell’ambito della formazione e della didattica, della ricerca, delle operazioni dirette di eco-ristrutturazione, della gestione amministrativa e della relazione con la comunità locale di riferimento. Il secondo capitolo ha l’obiettivo di individuare alcuni degli strumenti che le università hanno a disposizione per impostare strategie integrate d’intervento al
loro interno, fare rete tra le iniziative di successo realizzate in tutto il mondo, acquisire una migliore reputazione che aiuti ad attirare investimenti e risorse umane, e contribuire al riconoscimento del ruolo che deve essere assegnato dalla
politica all’istruzione, ed a quella universitaria in particolare, di strumento principe per muoversi lungo il sentiero della sostenibilità. L’adesione ad associazioni e networks universitari che lavorano sul tema dello  sviluppo sostenibile e della tutela dell’ambiente, la sottoscrizione di dichiarazioni internazionali sulla sostenibilità in ambito universitario, e la partecipazione a classifiche e concorsi che premiano le migliori iniziative per diminuire gli impatti delle strutture e delle attività accademiche rappresentano alcuni importanti strumenti a disposizione degli atenei per incrementare le ricadute positive delle azioni poste in essere, e per raggiungere gli obiettivi prefissati in questo lungo e complesso percorso di rinnovamento e di transizione. Nel terzo capitolo il campo d’indagine si riduce, e la ricerca si concentra sul contesto universitario torinese. Dopo aver descritto la struttura organizzativa di Unito Green Office, gli obiettivi che il progetto si prefigge e le risorse a disposizione, ed aver ricostruito le iniziative realizzate dall’Ateneo torinese nell’ultimo decennio per migliorare la propria sostenibilità ambientale, si presentano le motivazioni che stanno alla base della scelta del Campus Luigi Einaudi come caso studio per effettuare una ricerca sulla produzione e sulla
gestione dei rifiuti in ambito universitario. Il quarto capitolo delinea il contesto normativo e concettuale all’interno del quale è necessario progettare una politica di gestione dei rifiuti, a partire dalla legislazione europea, passando per il Testo Unico Ambientale italiano, fino alle norme specifiche del Regolamento del Comune di Torino per la gestione dei rifiuti solidi urbani. Segue la presentazione dei valori aggiunti che dovrebbero caratterizzare un progetto integrato sui rifiuti in ambito universitario, per
garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, la fattibilità economica e la concreta partecipazione di tutti gli attori coinvolti. Nel quinto capitolo si passa alla descrizione dettagliata dello stato di fatto attuale del sistema di raccolta e smaltimento presso il Campus Luigi Einaudi, in modo da delineare la ripartizione degli oneri economici e logistici a carico dei vari soggetti coinvolti, e da individuarne le carenze e le criticità, ma anche gli aspetti funzionanti e positivi. Attraverso un’analisi dei capitolati d’appalto con cui viene affidato il servizio di pulizia e la gestione del bar interno, e mediante una serie di sopralluoghi presso le strutture del campus, viene effettuato un censimento ed una mappatura delle attrezzature a disposizione, che possa servire da benchmark di
riferimento sulla base del quale valutare le successive azioni di miglioramento. Il sesto capitolo contiene una proposta operativa per migliorare l’attuale sistema di gestione dei rifiuti, a partire da una stima dei volumi dei rifiuti attualmente raccolti ed una stima ipotetica di quelli di ciascuna frazione merceologica prodotti in seguito all’avvio del nuovo modello di raccolta differenziata. L’allestimento di un’isola ecologica interna al campus con la collaborazione dell’A.M.I.A.T, e l’introduzione delle nuove attrezzature per la raccolta differenziata di plastica, carta, vetro e metalli, organico e indifferenziato rappresentano i primi e principali elementi del nuovo sistema di gestione dei rifiuti. Ho deciso di presentare il nuovo modello attraverso due modalità: una descrizione introduttiva delle caratteristiche generali del nuovo sistema, e l’elaborazione delle planimetrie degli edifici che compongono il campus, con il risultato di individuare sulle mappe il futuro ipotetico posizionamento delle attrezzature per la raccolta dei rifiuti. Tali
planimetrie sono raccolte in un allegato alla presente tesi. Il settimo ed ultimo capitolo sottolinea l’importanza del monitoraggio quantitativo e qualitativo dei risultati raggiunti, e la necessità di comunicarli all’esterno mediante un valido sistema di reporting, per garantire maggiore efficacia al progetto. Una misurazione precisa delle quantità di rifiuti prodotte divise per frazione merceologica, e il coinvolgimento degli utenti nella progettazione e nella valutazione del servizio di raccolta differenziata rappresentano un efficace strumento di controllo. Viene anche descritta la strategia di comunicazione e le iniziative di sensibilizzazione e formazione della popolazione universitaria, per stimolare un maggior coinvolgimento e un solido accompagnamento sociale del
progetto da parte dei beneficiari finali. Ovviamente, la progettazione e la realizzazione delle iniziative descritte presuppone dei costi aggiuntivi rispetto al mantenimento dell’attuale modello di gestione. Obiettivo dell’ultimo paragrafo della tesi, dunque, è quello di provare, seppur ancora sotto forma di stime, ad elaborare una semplice analisi economica dei costi che l’amministrazione universitaria dovrebbe sostenere, e dei possibili benefici ottenibili grazie agli strumenti di riduzione previsti dai regolamenti
comunali. Il risultato finale è quello di formulare degli scenari che permettano di capire se l’introduzione del nuovo modello di raccolta differenziata dei rifiuti presso il Campus Luigi Einaudi costituisca un costo oppure un risparmio per
l’Università degli Studi di Torino. La metodologia utilizzata per la stesura della tesi ha alternato approfondite ricerche all’interno della letteratura esistente sul tema e del materiale pubblicato on-line dalle associazioni universitarie internazionali, a sopralluoghi, misurazioni quantitative e colloqui che rappresentano gli strumenti della ricerca sul campo. Se da una parte la recensione delle iniziative svolte da numerosi atenei italiani ed internazionali ha permesso di conoscere e prendere spunto dalle best practices di
successo nell’ambito della gestione dei rifiuti, dall’altra, la costante collaborazione con tutti gli attori coinvolti nel progetto ha permesso di formulare una proposta che tenesse conto delle peculiarità del contesto di riferimento. La partecipazione ai lavori del Working Group Waste per il coordinamento generale e la supervisione scientifica del progetto, gli incontri con il personale dell’amministrazione universitaria, della ditta di pulizie e della ditta di ristorazione che gestisce il bar per ricostruire le modalità operative di raccolta e smaltimento e per effettuare le stime dei rifiuti prodotti, i sopralluoghi con i responsabili dell’A.M.I.A.T. per il dimensionamento dell’isola ecologica, e i colloqui con i rappresentanti degli enti locali competenti in materia per approfondire la normativa vigente, sono stati gli elementi principali sulla base dei quali è stato elaborato il progetto descritto. Il presente lavoro, infatti, ha l’aspirazione a diventare una tappa di un più ampio e continuativo percorso di ricerca-azione, teso a trasformare l’Università di Torino
in un vero e proprio living lab. Questo approccio permetterebbe di testare strumenti per il calcolo dei volumi di produzione, implementare avanzate modalità di gestione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani e speciali, sperimentare strategie innovative per coinvolgere gli stakeholder locali, ed attivare la popolazione universitaria su progetti di prevenzione, riuso e riciclo, all’interno di un contesto generale che abbia l’obiettivo di ridurre le esternalità negative e di migliorare la sostenibilità ambientale dell’Ateneo torinese.

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