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Diagnosi e riqualificazione energetici di patrimoni edilizi.

Il caso dell’Università di Torino​


Autore: Pellandino Barbara

Relatore:  Ing. Andrea Tartaglino

Anno accademico: 2012/2013


LEGGI LA TESI


Abstract: I grandi Poli Universitari vengono spesso utilizzati per sponsorizzare una città, un po’ come può succedere con le grandi industrie o le opere artistiche ed architettoniche. A Torino sono due gli Atenei che si contendono l’attenzione: il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino. 
In questi ultimi anni (dal 2002 per la precisione), l’Università degli Studi di Torino ha dato il via ad una serie di interventi per apportare le giuste migliorie agli edifici di sua proprietà. Attualmente alcuni lavori sono già conclusi (ad esempio: il Palazzo del Rettorato ed il Polo di Economia), altri sono in corso d’opera (il Palazzo Campana e il Campus Luigi Einaudi di Giurisprudenza e Scienze Politiche), e ne sono previsti di futuri.
Il mio lavoro nasce sulla base di una tesi precedente: “Verso il piano regolatore energetico degli edifici dell’Università di Torino”1 di Manuela Rosso. Questa tesi voleva essere un supporto tecnico per la creazione di un catasto energetico del patrimonio edilizio dell’Università di Torino. Ventuno edifici del complesso furono analizzati e messi a confronto, per definirne i parametri prestazionali e valutarne il comportamento energetico. Il primo step è un’analisi di primo livello: tramite una procedura vengono elaborati i dati dimensionali ed energetici di ogni singolo edificio. Da qui si ricaverà una scheda tecnica della costruzione, che riguarderà sia gli aspetti energetici, sia quelli economici ed ambientali. L’insieme delle schede di tutti gli edifici andrà a creare il catasto energetico. Da qui sarà possibile individuare le sedi più critiche, per le quali saranno predisposti dei piani di monitoraggio di secondo livello, più dettagliati, sulla quale si imposteranno gli interventi di riqualificazione.

Da questa base prende corpo la mia tesi: furono scelti tre edifici da analizzare in maniera più approfondita. La scelta è ricaduta su: Palazzo degli Stemmi, Palazzo Nuovo e la sede delle Facoltà di Chimica e Farmacia.
La procedura di analisi portata avanti nel mio lavoro è comune per i primi due edifici (Palazzo degli Stemmi e Palazzo Nuovo), mentre per le Facoltà di Chimica e Farmacia è stato leggermente cambiato l’approccio. Come si potrà vedere dai capitoli a seguire, nei primi due casi si è andati ad analizzare in primo luogo l’involucro edilizio e gli impianti, definendo il comportamento degli edifici e i relativi fabbisogni. Da questi dati abbiamo poi ricavato i consumi e i costi, confrontandoli con quelli “da bolletta” contenuti nella tesi di Manuela Rosso. Per il terzo edificio invece, è stato fatto un paragone tra le sedi di Chimica e Farmacia e Palazzo degli Stemmi. Senza alcuna analisi a livello di involucro edilizio, ma basandoci solamente sui dati “da bolletta” e sulle caratteristiche in comune con l’altro edificio, abbiamo ricavato dei dati che possono caratterizzare adeguatamente l’edificio.
Gli argomenti di questa tesi sono così organizzati in capitoli. Nel primo capitolo vengono presentate le normative principali che riguardano l’analisi e la certificazione energetica degli edifici. Nel capitolo secondo vengono descritti gli edifici oggetto di studio, e il metodo di indagine e di analisi utilizzato. Il terzo, il quarto e il quinto capitolo sono incentrati ognuno su uno degli edifici studiati: Palazzo degli Stemmi, Palazzo Nuovo e la Facoltà di Chimica e Farmacia. In questi capitoli vengono presentati i risultati delle analisi e gli interventi proposti per ognuno di essi. Il capitolo sesto vuole essere un’analisi comparativa dei risultati ottenuti su ogni singolo edificio. Infine l’ultimo capitolo conclusivo riassume i lavori svolti e soprattutto i risultati che ne sono derivati.

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