Raccolte oltre 1,7 tonnellate di abiti e tessuti usati con la seconda edizione di Ri-portalo in circolo

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Dal 21 al 25 novembre il Green Office dell’Università di Torino UniToGO, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, ha organizzato la seconda edizione di Ri-portalo in circolo.

Presso tre sedi dell’Ateneo (Campus Luigi Einaudi, Scuola di Management ed Economia e Palazzo degli Stemmi) si è svolta una raccolta straordinaria di indumenti usati, borse/zaini e tessuti di medie/grandi dimensioni affiancata da una  campagna informativa sugli impatti ambientali del settore tessile. I materiali donati dai partecipanti sono stati raccolti dai partner dell’iniziativa, la Cooperativa Esserci e il suo laboratorio di sartoria sociale Exito. L’evento è patrocinato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ed inserito nel calendario SERR 2022 il cui focus tematico riguarda il Tessile circolare e sostenibile.

 

I numeri delle seconda edizione

Grazie alla generosità dei donatori, in 5 giorni sono state raccolte oltre  1,7 tonnellate di materiali tessili di cui oltre 1.150 kg di indumenti usati e borse/zaini in buono stato e oltre 550 kg di tessuti e borse da recuperare. Hanno partecipato oltre 200 persone di cui 36% studenti, 47% personale dell’Ateneo ma anche 17% cittadini.

La destinazione dei materiali dopo la raccolta

Gli abiti usati in buone condizioni sono stati ritirati dalla Cooperativa Esserci per distribuirli a persone che ne hanno bisogno all'interno dei loro progetti e servizi (come comunità e appartamenti per persone migranti e per la fragilità femminile, nella filiera dei lavoratori della sezione B della Cooperativa e nelle famiglie di minori segnalati per il rischio giuridico) e donato alle associazioni Aladino e Aliante, che strettamente collaborano con la Cooperativa Esserci, promuovendo attività rivolte a persone con disabilità intellettiva e/o fisica e alle loro famiglie.

I tessuti sono destinati al Laboratorio di Sartoria Sociale Exito, sempre della cooperativa Esserci, e alla sartoria Il Gelso della cooperativa sociale Patchanka, che daranno nuova vita ai materiali attraverso un processo di upcycling che consente il recupero e il riutilizzo in un’ottica di sostenibilità ambientale con una valenza sociale.

Vista la consistente raccolta, è stato coinvolto anche il neonato Magazzino Resistente, un’iniziativa sorta per aiutare le diverse realtà legate ai migranti in Italia e in Europa.

Per garantire una maggiore rapidità nella ridistribuzione all’interno della cooperativa, il materiale tessile viene accuratamente diviso e selezionato dai volontari in collaborazione con persone con disabilità che svolgono laboratori per l'acquisizione e il mantenimento di competenze oculo manuali organizzative e di discriminazione sensoriale.

 

Gli esiti della prima edizione (2021)

Con la prima edizione di Riportalo in Circolo 2021 sono stati raccolti oltre 240 kg di materiale tessile, di cui: 

  • 60% è stato riutilizzato nei servizi della Cooperative Esserci, Aladino e Aliante;

  • 10% è stato portato nella Sartoria Exito che ha dato vita ad abiti o accessori nuovi e rigenerati

  • 10% è stoccato nei magazzini di Corso Cadore della Cooperativa Esserci;

  • 20% purtroppo, non era più riutilizzabile ed è stato conferito all'ecocentro per entrare nella filiera del riciclo che produce materie prime seconde per l’industria tessile, imbottiture, materiali fonoassorbenti etc.
     

Dichiarazioni

Micol Maggiolini e Nadia Tecco, project manager del Green Office UniToGO hanno dichiarato:

 

Siamo molto soddisfatte della risposta che la comunità universitaria ha dato alla chiamata alla solidarietà che abbiamo lanciato con la seconda edizione di Ri-portalo in circolo. Agire per la sostenibilità ambientale e sensibilizzare sugli impatti del tessile non può prescindere da uno sguardo allargato alla dimensione sociale: per questo abbiamo individuato come partner dell’iniziativa degli attori del territorio torinese che, con le loro attività ordinarie, consentissero il recupero e il riutilizzo dei materiali in un’ottica di sostenibilità ambientale ma anche con una valenza comunitaria.

 

Roberto Vendrame, Coordinatore della Cooperativa Esserci ha dichiarato:

 

Questa iniziativa del Green Office dell'Università di Torino è portatrice, dal nostro punto di vista, di un doppio valore: primo, quello di sensibilizzare alle attività di riciclo e riuso di abiti e del materiale tessile; secondo, di sostenere e diversificare questa attività affiancando le raccolte sui grandi volumi dei player specializzati con una raccolta territoriale ramificata sui piccoli volumi.  L'importanza di questa diversificazione sta nel contenere le aree di business implicite nelle grandi raccolte valorizzando le piccole raccolte che più facilmente consentono il rapporto diretto con il destinatario e la valorizzazione del contenuto sociale dello scambio. Vista la grande quantità raccolta pensiamo di considerare anche in futuro delle collaborazioni con il Green Office.

 

Impatti sull’ambiente del settore tessile

L’industria tessile e dell’abbigliamento genera un’impronta ecologica non sostenibile ed è uno dei più inquinanti, ma dispone di un grande potenziale di sviluppo verso un'economia circolare.

Il settore incide in modo significativo sulla produzione delle fibre, sull’impiego di prodotti chimici e materiali plastici, sulla gestione del fine vita, sullo sfruttamento dei lavoratori ed il consumo di risorse e di acqua. Dal 2000 al 2015 a livello globale la sua produzione è raddoppiata e a causa della riduzione dei prezzi e del ciclo di vita degli indumenti.

 

CO2
L’industria tessile genera il 10% delle emissioni globali di CO2, una quota maggiore  delle emissioni prodotte dai voli internazionali e dal trasporto marittimo insieme. A livello mondiale, il contributo al riscaldamento globale varia da 1,2 a 1,7 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno. In Europa, secondo l’European Environment Agency, la produzione e il consumo di abbigliamento, calzature e tessili casalinghi hanno generato (in EU-28) emissioni pari a 654kg CO2eq pro capite nel 2017, che equivalgono ad un viaggio aereo di andata e ritorno da Madrid a Copenhagen.

Acqua
L’acqua è una risorsa fondamentale per l’industria della moda: dalle piantagioni di cotone ai processi di tintura, fino all’oblò della lavatrice nelle nostre case. Ad esempio per realizzare un paio di jeans servono tra i 7 e i 10 mila litri d’acqua e il settore della textile and clothing industry consuma 79 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, pari a 32 mila di piscine olimpioniche. L’impronta idrica varia a seconda del tipo di tessuto e, soprattutto, per ogni settore merceologico esistono scelte più o meno impattanti sul consumo di acqua.

Microplastiche
Quasi l’8% delle microplastiche europee rilasciate negli oceani deriva da tessuti sintetici. (a livello globale la stima varia dal 16% al 35%). La maggior parte delle microplastiche viene rilasciata durante i primi lavaggi in particolare dai materiali sintetici, ma anche produzione, utilizzo e smaltimento generano microplastiche. La diffusione dei materiali plastici in aria, acque e suolo rappresenta una minaccia per l’ambiente, gli ecosistemi e la salute umana.

Consigli per ridurre l’impatto ambientale delle proprie scelte
Comprare meno (evitare la fast fashion e gli acquisti non necessari). Comprare meglio (selezionare marchi che garantiscono sistemi di produzione e gestione attente agli impatti ambientali e sociali del prodotto). Allungare la vita dei propri abiti (comprare vestiti fatti per durare, ripararli, scambiarli, donarli). Lavare solo se necessario (lavare a pieno carico e basse temperature, con detersivi a basso impatto ambientale). Non gettare in discarica (per i vestiti usati esistono tante alternative: laboratori, cooperative e centri di raccolta dedicati che allungano il ciclo di vita dei tessuti attraverso attività di recupero e donazioni).

Obbligo di raccolta dei rifiuti tessili in talia
Dal 01/01/2022 (Dl n.116/2020) in Italia è obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, anticipando la normativa europea che prevede l'attivazione della raccolta separata di questi rifiuti dal 2025. L'obiettivo della norma è diminuire l'impatto del settore tessile e incentivare il riutilizzo e il riciclo. I comuni non sono dotati di contenitori per raccolta tessile dovranno predisporre strutture e convenzioni necessarie ad effettuare il servizio.

Unione Europea
La Commissione europea propone una strategia globale dell'UE per i prodotti tessili. Tra le misure principali l’incentivazione di  smistamento, riutilizzo e riciclaggio dei tessuti. Le misure prevedono vari strumenti tra cui azioni volontarie, incentivi di mercato e mercato regolamentato. La misure sono riferite principalmente al riutilizzo e alla riparazione dei tessili, ovvero al miglioramento dei sistemi di raccolta e al mercato degli indumenti usati con lo scopo di migliorare e aumentare il loro riutilizzo.

 

Per approfondire il tema dei rifiuti tessili è disponibile la campagna informativa svolta sulla pagina Facebook dell'evento e sulla pagina Instagram del Green Office.

Per sapere com'è andato l'evento sono disponibili le storie di Instagram in evidenza.